sabato 8 novembre 2008

Barack on the web

Barack Obama sfrutta l’asso nella manica per sbaragliare il concorrente John Mc Cain e conquistare il match decisivo: web e nuove tecnologie sono state le carte vincenti che lo hanno incoronato non solo il primo presidente afro-americano della storia degli States, ma il re incontrastato di uno scontro mediatico combattuto soprattutto su internet. Cercare il nome di Barack Obama su Google vuol dire trovare informazioni nelle 95.300.000 pagine, su google video cliccare 148.000 link e su YouTube vedere 430.000 filmati. I numeri del rivale sono diversi (67.200.000 link su google, 105.000 su google video e 359.000 su YouTube). Nonostante i dati del web la campagna elettorale americana è stata ancora dominata dalla televisione. Una rilevazione del Pew Research Center ha sottolineato che gli americani hanno navigato su internet per ricercare informazioni sui candidati più di quanto non abbiano fatto nel 2004. La percentuale di coloro che hanno utilizzato internet è triplicata rispetto a quando la sfida elettorale aveva come protagonisti George Bush e John Carry (da 10% al 33%). Anche i quotidiani sono stati superati da internet come fonte principale di notizie e i dati fanno presagire che, nelle prossime elezioni, il web possa superare anche la tv. Secondo la ricerca, infatti, nella fascia di età tra i 18 e i 29 anni gli elettori che hanno scelto internet sono il 49% rispetto al 61% che ha preferito la televisione e al 17% dei giornali. In Italia Obama rappresenta la svolta, il cambiamento. In realtà il mutamento è intrinseco nella società americana e probabilmente il nuovo presidente, figlio della metamorfosi, è saltato sul carro del vincitore innalzandosi agli onori e alla gloria. Il nuovo volto degli Stati Uniti aveva vinto sul web prima che il sole sull’election day sorgesse: su Facebook, 2 milioni e 382 mila, contro gli scarsi 620 mila di McCain; su MySpace quasi 900 mila per Obama, contro gli appena 217 mila del senatore repubblicano. Il canale ufficiale di YouTube di Obama è stato cliccato da oltre 18 milioni di persone, mentre quello di Mc Cain, da poco più di 2 milioni. Senza contare i vari gruppi nati spontaneamente a supporto del nuovo presidente sparsi in tutti gli stati dell’Usa. Alla fine della campagna my.BarackObama.com poteva contare su un milione e mezzo di utenti registati. E non solo. Ha sfruttato canali innovativi del web marketing e della comunicazione online come Twitter, una piattaforma definita di micro-blogging. Oltre che per la tecnologia la sfida per la Casa Bianca ha superato i record nella raccolta fondi: Barack Obama ha infatti raccolto 150 milioni di dollari in donazioni da sostenitori privati, che mediamente spendono su internet 86 dollari per uno. Il totale della raccolta è una cifra che fa girare la testa: 600 milioni di dollari.
Il web lo ha accompagnato alla presidenza anche nella notte che ha preceduto la sua elezione: su
Flickr è possibile vedere le foto dell’attesa, un’intima costruita che comunque rendono Obama, la famiglia e i suoi collaboratori familiari. Ieri sera mentre alla tv generalista presentava il teatrino dell’intrattenimento per le famiglie, chi ha voluto ha potuto seguire la prima conferenza stampa di Obama su diversi siti internet italiani e stranieri.

Una campagna elettorale 2.0 che ha portato non solo Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, ma alla consacrazione a personaggio mediatico “cresciuto” in rete e approdato alla Casa Bianca.

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