
Nato il 23 ottobre del '25, era presidente onorario del Gruppo Espresso, dove ha lavorato per cinquant'anni. E' stato giovane partigiano in Val d'Ossola, si è laureato in legge a Roma, si è specializzato ad Harvard. Nel '51 fondò la Etas Kompass. Poi nel '55 fu il promotore del settimanale l'Espresso. A metà degli anni '70 decise, insieme ad Eugenio Scalfari, di puntare su un quotidiano scritto come un settimanale. Un giornale che molto presto ha fatto concorrenza al Corsera fino a inficiare per qualche tempo il primato dello storico giornale italiano.
Di lui Giorgio Bocca diceva: "E' una delle poche persone che abbia conservato il gusto del rischio"..
E proprio da quella voglia di rischiare, quella curiosità è nata l'ultima avventura. A quasi 82 anni ha acquistato una consistente quota del quotidiano francese "Liberation", il 33% di un giornale storico della gauche, in crisi profonda di finanze e di idee. Facendo spola fra Roma e Parigi, ha rianimato il quotidiano, ha rilanciato il sito web. Perché “Il futuro, - diceva – passa dalla multimedialità”.
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