Il premio Pulitzer riflette i cambiamenti nel mondo del giornalismo parificando l’informazione on-line a quella cartacea. Dal prossimo anno il riconoscimento più prestigioso del giornalismo americano sarà concesso anche ai giornali presenti unicamente su Internet. Tra le 14 categorie che potranno partecipare al premio ci saranno anche le “online-only publications”, ovvero l’informazione solo sul web. L’unico requisito richiesto è che l'agenzia o il quotidiano sia stato attivo nella settimana precedente la premiazione. Continueranno a non essere inclusi tra i concorrenti al premio amministrato dalla Columbia University di New York i magazine ed emittenti televisive e i loro rispettivi siti.
Naturalmente il riconoscere uguale dignità alla carta stampata e all’informazione sul web vuol dire aprire gli occhi sulla profonda crisi che sta attraversando il giornalismo tradizionale. Una delle ultime illustri vittime è il New York Times che è stato costretto a numerosi tagli e a porre un’ipoteca sulla nuova sede. Seguono i licenziamenti di Gannett (editore tra l'altro di Usa Today), i debiti di 10 miliardi di euro del gruppo Tribune (responsabile della pubblicazione del Chicago Tribune e del Los Angeles Times) e una lunga lista di perdite e “bad news” per il gruppo. «Le nuove regole ampliano il raggio d'azione del Pulitzer e riconoscono il ruolo di Internet» ha dichiarato l'amministratore del premio, Sig Gissler. Un riconoscimento che comunque fa pensare che si sta aprendo la strada a un altro modo di fare giornalismo. Chissà quando e se si arriverà a vendere l’ultima copia del New York Times…io non me lo auguro. Piuttosto preferirei veder convivere pacificamente e in profonda armonia ciò che rappresenta la storia e il futuro dell’informazione.
Naturalmente il riconoscere uguale dignità alla carta stampata e all’informazione sul web vuol dire aprire gli occhi sulla profonda crisi che sta attraversando il giornalismo tradizionale. Una delle ultime illustri vittime è il New York Times che è stato costretto a numerosi tagli e a porre un’ipoteca sulla nuova sede. Seguono i licenziamenti di Gannett (editore tra l'altro di Usa Today), i debiti di 10 miliardi di euro del gruppo Tribune (responsabile della pubblicazione del Chicago Tribune e del Los Angeles Times) e una lunga lista di perdite e “bad news” per il gruppo. «Le nuove regole ampliano il raggio d'azione del Pulitzer e riconoscono il ruolo di Internet» ha dichiarato l'amministratore del premio, Sig Gissler. Un riconoscimento che comunque fa pensare che si sta aprendo la strada a un altro modo di fare giornalismo. Chissà quando e se si arriverà a vendere l’ultima copia del New York Times…io non me lo auguro. Piuttosto preferirei veder convivere pacificamente e in profonda armonia ciò che rappresenta la storia e il futuro dell’informazione.
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